BALLATA SERIALE #57
Pubblicato: 06/02/2013 Archiviato in: materiali poetici Lascia un commentoovvero
BALLATA (PO)ETICA
concertato
il vicequestore palizzi si sveglia con un cerchio alla testa post sbornia – non dispongo che del linguaggio che è il loro sì sì forse lo dirò anche nel loro linguaggio – niente vale come gli esempi – al vicequestore hanno lasciato solo il nervo ottico – tutti i rifiuti e i disordini sono digeriti e riciclati – dire che l’uomo sia di per sé razionale è del tutto privo di senso
il rumore dell’asciugacapelli
il rumore dello scarico del cesso
il rumore della centrifuga della lavatrice
cullavano il vicequestore ancora addormentato
essere gettato nel mondo vuol dire rischiare a ogni istante
questi versi stanno diventando troppo lunghi
a ogni istante di incontrare qualcosa
che può de com porr e i tuoi rapporti
il supervisore annotava in silenzio
cambierebbe qualcosa sapere cosa scriveva
è un interrogativo o un’asserzione
scriveva la prima cosa che sentiva
eh perché ha un leggero problema legale quindi
obiettivo specifico
approvazione avviso per la raccolta
di manifestazioni di interesse
dei datori di lavoro disponibili
all’assunzione di giovani laureati
il vicequestore da tanto tempo
viveva lontano dalle parole
allora citava a memoria magari
un espressino senza mettere niente
dentro che tanto dolcifica appena
arrivano fracassateli tutti dioboia
cioè più che altro alle conseguenze
sarà una sorta di inventario
forse aveva già usato questo verso
forse invece probabilmente no si tratta
unicamente di una questione di voci
portate la consapevolezza all’area della gola
e sentite il respiro che la attraversa
poi sentite il respiro fluire nei polmoni
portate la consapevolezza verso l’addome
infine diventate consapevoli di tutto
il processo respiratorio e continuate
a osservarlo per un po’ di tempo
riportate la consapevolezza all’osserv
azione del corpo fisico nel suo insieme
e aprite gli occhi
l’unica soluzione possibile
alla contraddizione delle idee
sta nell’energia e nella felicità della lingua
complice involontario della comunicazione
che fa appello all’immaginazione
spirituale e materiale
dei suoni e del
ritmo
e alla dis
pers
ione
del
senso
questo tessuto è molto sensibile
perché ricco di vasi sanguigni
e di recettori nervosi infatti
se stimolato direttamente anche
il sole è un po’ strabico cerca
di capire cosa ti lega non c’è bisogno
di trovare un approccio diverso il vice
questore gli sudavano le mani in parti
colare la mano destra una novit à
l’aggettivo che stai cercando è assoluta
assoluta to reach the equilibrium
a un neonato di 3 giorni diagnosticavano
osservate bene la parola ripetete
diagnosticavano diagnosticavano
un tumore alla prostata anche lui
era un’incarnazione della megamacchina
[57. continua]
IL MIO ESAGERAME ATTORNO AL FATALITY PER L’INCLUSIVE TOUR DELL’ULISSE #12
Pubblicato: 03/02/2013 Archiviato in: the league of invisible composers | Tags: la bella donna, mamma mia, ulisse di james joyce, uomini liberi, wolfe tone Lascia un commentoovvero ecco le frasi che ho sottolineato (a puntate) durante la lettura dell’ Ulisse di James Joyce – secondo l’editore bureau, la scorsa settimana la traduzione cinese di finnegan’s wake si è piazzata al secondo posto nella classifica dei bestseller
.
Padre nostro che non sei nei cieli. Eppoi mi sono convinto che il mondo è una bestia. Occhi umani. Ci sono dentro troppi enigmi polizieschi. Miss Dunne picchiettò sulla tastiera. 5 uomini-sandwich con la tuba bianca tra l’angolo di Monypeny e il piedistallo dove non c’era la statua di Wolfe Tone, girarono snodandosi H.E.L.Y.’S. e tornarono indietro strasciconi come erano venuti. Poi guardò il gran cartellone di Marie Kendall, l’incantevole soubrette, e gingillandosi distrattamente, scribacchiò sul taccuino tanti 16 e esse maiuscoli. Si fermò per leggere il biglietto che aveva in mano. Ero… stamani… poveretto… come si chiama… eccì!… Mamma mia! Numeri già eseguiti. Roba da colletto duro. Mr Bloom sfogliava svogliatamente le pagine delle Terribili rivelazioni di Maria Monk, e poi del Capolavoro di Aristotele. Caratteri storti raffazzonati. Nasce un bambino ogni minuto, da qualche parte. Lesse ad apertura di pagina. Mr Bloom lesse di nuovo: La bella donna. I contadini brontolano sempre. Prenderei un bicchierino del vostro gin migliore, Mr Crimmins. Un migliaio di vittime. E poi dicono che l’America è la terra degli uomini liberi. Gli ho sorriso: L’America, ho detto piano, proprio in questo modo. Che cos’è? La spazzatura di ogni altro paese compreso il nostro. Non è vero forse? È un fatto. Intrallazzo, caro signore. Be’, si capisce, dove ci sono soldi in giro c’è sempre chi è pronto a raccattarli. Il vestito è tutto. Parole dissennate dei sofisti: Antistene. Scienza delle droghe. Il ronzio di sferzanti cinghie di trasmissione e il ronron di dinamo della centrale elettrica incitarono Stephen a esistere ancora. Esseri senza essere. Fermo! Pulsazione sempre fuori di te e la pulsazione sempre dentro. Ruffiana e macellaio erano le parole. Ehi, dico! Ma non subito. Un’occhiata in giro. Nella vetrina di Clohissey una sbiadita stampa del 1860, Henan contro Sayers, attirò la sua attenzione. Pagine sbrindellate. Come si conquista una donna. Questo è per me. Dire la seguente formula magica 3 volte a mani giunte: – Se el yilo nebrakada femininum! Amor me solo! Sanktus! Amen. Sta affogando. Agenbite. Salvala. Agenbite. Tutti contro di noi. Mi farà affogare con sé, occhi e capelli. Agenbite of inwit. Di coscienza ri-morso. Desolazione! Desolazione! Stanno facendo un putiferio dell’altro mondo, disse irritato Jimmy Henry, con la loro maledetta lingua irlandese. Dov’era il questore, voleva sapere, per mantenere l’ordine nella sala del consiglio. Maledetta lingua irlandese, dei nostri antenati. Shakespeare è la felice riserva di caccia di tutte le menti che hanno perso l’equilibrio. Non sarà mai un poeta. La gioia della creazione…
BALLATA SERIALE #56
Pubblicato: 30/01/2013 Archiviato in: materiali poetici Lascia un commentoovvero
BALLATA (PO)ETICA
coloratura
il vicequestore palizzi scandisce le parole annunciando l’ultima scommessa – la regola assoluta è di ricambiare ciò che ci è stato dato – grazie per aver accettato il nostro invito – il vicequestore risponde alla chiamata del daimon – la saggezza giace accanto a te, semplicemente, senza metafora – a chi non ha nulla è proibito non amare la merda
qual è la mia lingua madre
la lingua di mia madre
la mia lingua materna
‘a linghë‘i mamma mejë
la lingua della mamma
la lingua di ma
pensava ogni tanto di realizzare
una poesia sonora intitolata ma
era secondo lui la sillaba maggior
mente rappresentativa della lingua italiana
quante sono le mie lingue madri
in dialetto la frase
non si può neanche tradurre
l’italiano si chiama ‘u toshkë
vale a dire il toscano
seduto in cima al muro l’uovo gigante
commentava bisogna vedere chi è che comanda
tutto qua il vicequestore restava fermo
ecco che dimenticava ancora il suo nome
alzava gli occhi no non è questo il termine
interruzione della comunicazione
segue un avviso
secondo le statistiche la domenica
pomeriggio è il momento in cui più gente
si butta dalla finestra
quindi abbiamo bisogno di materiale
più immediato di ottima qualità
ma facilmente fruibile
il vicequestore entrava nel condominio
sembrava abbandonato ma al suo interno
no è troppo difficile da dire
sentite il respiro che entra e esce dal naso
non controllate il respiro in alcun modo
osservate come il respiro è fresco
quando entra dalle narici e caldo
quando esce osservatelo con l’atteggiamento
del testimone distaccato
in riva al mare su uno scoglio
con gli occhi rossi e un taglierino
in mano il daimon ululava e il vice
questore
sprofondava
nell’abisso
un avviso
tutte le domande presenti nella banca dati
ministeriale sono suddivise in 70
moduli predeterminati
io comunque sono pronto io comunque sono grata
al io comunque ci tengo a continuare io comunque
non mi sono mai riferito io comunque non temo
nessuno io comunque cerco di farmi trovare
io comunque penso che il distacco io comunque
rispetto l’opinione di tutti basta basta così
mi considerano già sufficiente
mente ricoperto di frottole
da non potermi più districare
un modello contiene sempre le stesse
domande ma presentate in ordine diverso
e allora gridiamo dicono che faccia bene
[56. continua]
IL MIO ESAGERAME INTORNO ALLE FATTEZZE PER L’INCURSIONE DELL’ULISSE #11
Pubblicato: 27/01/2013 Archiviato in: the league of invisible composers | Tags: amleto, fatemi, parole parole, passo passo, ulisse di james joyce, uomo maturo Lascia un commentoovvero ecco le frasi che ho sottolineato (a puntate) durante la lettura dell’ Ulisse di James Joyce – un padre, un male necessario
.
È un maschio: la sua crescita è il declinare del padre, la sua giovinezza l’invidia del padre, il suo amico il nemico del padre. Padre di se stesso. Mulliganfiglio disse tra sé. Aspetta. Sono incinto. Ho un nascituro nel cervello. Pallade Atena! Un dramma! Il dramma è quello che ci vuole! Fatemi partorire! L’intreccio si complica, disse John Eglinton. Io voi egli loro. Nomi! Cosa c’è in un nome? È quel che ci chiediamo da fanciulli quando scriviamo il nome che ci hanno detto essere il nostro. Stefanino, tagliati il panino. Il suo nome è abbastanza strano. Mi pare che spieghi il suo umor fantastico. Pater, ait. Il bibliotecario quacchero si avvicinò saltellando. Svelto tamente scricchiolando tamente tamente egli tamente scomparve. Parole, parole. Ma agisci. Agisci parole. Ti beffano per metterti alla prova. Agisci. Subisci. Sono stanco della mia voce, la voce di Esaù. Rise per liberare il suo spirito dalla servitù del suo spirito. Il ragazzo dell’atto primo è l’uomo maturo dell’atto quinto. Tutto in tutto. Dopo Dio Shakespeare è il più grande creatore. Trovò reale nel mondo esteriore ciò che era possibile nel suo mondo interiore. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini. Ma sempre incontrando noi stessi. Crede alla sua teoria? No, disse Stephen prontamente. Cioè, aiutami a credere o aiutami a discredere? Chi aiuta a credere? Egomen. Chi a non credere? L’altro. La vita è una moltitudine di giorni. Questo finirà. Memorandum: era pazzo Amleto? Puck Mulligan, col suo panama-elmo, andava passo passo, giambicamente stornellando. Puck Mulligan saltellava bellamente, trillando: Per la paura di doversi sposarsi | Stavan da mane a sera a masturbarsi. Seguita a scherzare. Conosci te stesso. Una risata gli danzò sulle labbra. Ho concepito un dramma per mimi, disse solennemente. (immoralità nazionale in 3 orgasmi). Rivolse a Stephen un sorriso da buffone allegro, dicendo: il travestimento temo sia trasparente. Ma sta’ a sentire. Personaggi. L’ebreo errante, sussurrò Buck Mulligan con una reverenza pagliaccesca. Come si chiamava quel ragazzo? Dignam, sì. Ah davvero? Già, il Parlamento era ancora aperto. Oh, quello sì era un bel nome. Oltrepassò Grogan il tabaccaio al cui negozio erano appoggiati tabelloni di giornali che parlavano di una spaventosa catastrofe a New York. In America quelle cose capitavano continuamente. Piacevano a Padre Conmee, la strada e il nome. Moutonner, dicono i francesi. Parola familiare e appropriata. Che c’è di bello? chiese. Vista quella certa persona ieri sera, disse il vigile abbassando la voce. Un biglietto Camere non ammobiliate scivolò giù dal telaio e cadde.
BALLATA SERIALE #55
Pubblicato: 23/01/2013 Archiviato in: materiali poetici Lascia un commentoovvero
BALLATA (PO)ETICA
intermezzo
dove tutto è così familiare e riconoscibile | e al tempo stesso così strano e inusitato – il vicequestore palizzi vuole mantenersi in forma ma senza eccedere nella muscolatura – il 3 non saprei dire perché è un uomo tetro – secondo il vicequestore la poesia non è creazione di immagini ma di significati – se affermate di aver raggiunto qualcosa, questa è la prova più sicura che vi siete smarriti
sedete con le gambe allungate
piedi vicini ma non in contatto
si sedeva chiudeva gli occhi
faceva una pausa e quindi
appoggiate il palmo delle mani a terra
lateralmente appena dietro ai glutei
ci sono persone che sembrano
avere molte voci non credi
il dorso il collo e la testa
devono essere comodamente dritti
per esempio avere una voce gialla
e friabile o marrone e ruvida
mantenendo la posizione chiudete gli occhi
e rilassate tutto il corpo
sono certe sensazioni d’insieme
il respiro è il processo più vitale
del corpo influenza le attività
di ogni cellula è intimamente collegato
con le prestazioni del cervello
ogni parola genera immagini
che si urtano l’una con l’altra
e viene fuori un grande caos
la respirazione alimenta la combustione
di ossigeno e glucosio producendo energia
non si riesce a capire niente
per ogni contrazione muscolare secrezione
ghiandolare processo mentale la maggior parte
la maggior parte dei principali indici azionari europei dei progetti non rispetta dei campionati minori e giovanili dei campi delle donne delle altre tracce dei produttori dei cittadini dei commercianti avverte un incremento dei casi innocui degli atleti
delle persone respira in modo scorretto
utilizzando una piccola parte della propria
capacità polmonare
e le parole assumevano
significati diversi in relazione
ai suoni che contenevano
occorre focalizzare la consapevolezza
sul processo respiratorio normal
mente ignorato
e pesare le parole
è mai possibile pesarle
prenditi il tuo tempo
respira pure liberamente
la respirazione è un processo inconscio
che può essere controllato coscientemente
in qualsiasi momento diventando un ponte
ma se è così facile che scompaiano
i confini tra reale e immaginario
tra le aree consce e inconsce della mente
perché non dovrebbero cancellarsi
o almeno affievoliiiiiiiiiiiiirsi
quelli tra l’immagine di se stessi
e l’immagine dell’altro
il momento migliore per praticare
è il mattino presto quando il corpo
è fresco e la mente ha poche impressioni
certe volte pensava
di poter curare se stesso
con l’immaginazione e persino
di poter curare gli altri
cercate di praticare regolarmente
alla stessa ora ogni giorno
nello stesso luogo ogni giorno
una folla di dettagli
e di ricordi del tutto secondari
lo assediava e la conversazione
si faceva verrrbosa
non abbiate fretta è essenziale
progredire in modo lento e stabile
il caso si verifica perché
sono io a vederlo e se invece
va diversamente
respirate sempre dal naso
e non dalla bocca entrambe le narici
devono essere pulite e fluire
liberamente
mi sembra che la causa sia da ricercare
nella mia stanchezza
o in una mia distrazione
se non ci si può sedere
in una postura meditativa
ci si può poggiare a un muro
con le gambe allungate
o nel fatto che la volontà
dell’altra persona
era rivolta altrove
o su una sedia
con lo schienale dritto
[55. continua]
IL MIO ESAGERAME INTORNO ALLA FATTIBILITA’ PER L’INCRUNATURA DELL’ULISSE #10
Pubblicato: 20/01/2013 Archiviato in: the league of invisible composers | Tags: crepa, gambe incrociate, ombra dell, ulisse di james joyce, walt whitman Lascia un commentoovvero ecco le frasi che ho sottolineato (a puntate) durante la lettura dell’ Ulisse di James Joyce – il titolo si riferisce a una ballata popolare irlandese
.
Letto di morte di mamma. Un uomo di genio non fa errori. I suoi sono errori voluti e sono portali di scoperta. Portali di scoperta si aprirono per lasciar passare il bibliotecario quacchero, lieve scricchiolante, calvo, orecchiuto e assiduo. Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa. A gambe incrociate sotto l’ombra dell’ombrellone troneggia il Logos azteco, funzionante sui piani stradali, la loro superanima, mahamahatma. Guarda questo. Ricorda. Pensieri chiusi in bare attorno a me, in casse da mummie, imbalsamati con aromi di parole. Messer Brunetto, grazie del suggerimento. Drummond of Hawthornden ti ha aiutato a questo passo. Già detto. E nei padiglioni de’ loro orecchi io verso. Il mio telegramma. Panciotto colr primula salutò allegramente col suo panama in aria come con un bastone da giullare – ma verrà nell’ultimo giorno a giudicare i vivi e i morti quando tutti i vivi saranno ormai morti. Una discussione assai istruttiva. Tutti i lati della vita dovrebbero essere rappresentati. Credete sia solo un paradosso? Parlarono seriamente della serietà dell’irrisore. Oh, pretificato istrione! In parole di parole per parole, palabras. Ho incontrato un folle nella foresta – … in cui ognuno può trovare quel che vuole. Piroettando una gagliarda se ne uscì fuori. La sua arte, più che l’arte del feudalesimo, come l’ha chiamata Walt Whitman, è l’arte del rigurgito. Fai e fai. Cosa fatta. Egli passeggia. Una vita è tutto. Un corpo. Fai. Ma fai. Punkt | Lasciollilsuo | Secondoletto | Sceltaletto | Secascelta | Lascioletto. Fermo! Un litro di birra è un piatto da re. Oh, voglio raccontarvi quel che ha detto Dowden! Basta che mescoli una mistura teologicofilologica. Mingo, minxi, minctum, mingere. È un prodotto tedesco, rispose Stephen, fabbricato per dare una patina francese agli scandali italiani. Tutti sorrisero i loro sorrisi. Agenbite of inwit: rimorso di coscienza. Ma sappiamo da autorevolissima fonte che i peggiori nemici di un uomo sono i suoi familiari stessi. Un padre, disse Stephen, lottando contro lo scoramento, è un male necessario. La paternità, in quanto generazione cosciente, è sconosciuta all’uomo. È uno stato mistico, una successione apostolica, dall’unico generatore all’unico generato. Su quel mistero e non sulla madonna che lo scaltro intelletto italiano ha gettato in pasto alle genti d’Europa è fondata la Chiesa e fondata irremovibilmente in quanto è fondata, come il mondo, macro e microcosmo, sul vuoto. Sull’incertezza, sull’improbabilità. Amor matris, genitivo soggettivo e oggettivo, questa è forse l’unica cosa vera nella vita. La paternità forse è una finzione legale. Chi è il padre di un qualsiasi figlio perché qualsiasi figlio debba amarlo e viceversa? Ma dove diavolo vuoi arrivare? Lo so. Quietati. Va’ all’inferno! Ho le mie ragioni.
BALLATA SERIALE #54
Pubblicato: 16/01/2013 Archiviato in: materiali poetici Lascia un commentoovvero
BALLATA (PO)ETICA
leitmotiv
il vicequestore palizzi è un botta e risposta continuo – come si può definire il lavoro – un consenso ampio convinto e credibile – il vicequestore è deliziato dal suo personaggio – secondo il meccanismo ben noto dell’associazione – il vicequestore occulta fascicoli processuali in cambio di mazzette – i grafici si servono ora di simboli dotati di caratteristiche oniriche
la mia patologia è la seguente
entrava in scena il leader tribale
rimasto ferito in una recente operazione
pagani celebravano rituali di separazione
il cosiddetto collaterale sottostante
un drone della cia della siaiei gall
eggiava in prossimità dell’isola
gli alieni preferiscono gli occhi
la lingua e i capezzoli
per semplificare il processo
i personaggi saranno classificati
utilizzando le seguenti categorie
ritratti fatti persone sport ambiente
rivolte guerre esteri fun spettacoli
completano il profilo spiccate
attitudini relazionali di negozia
zione determinazione e grinta forse
invento un po’ forse abbellisco
perché io ero una costruzione
ma nel complesso era così questo meccanismo
rende la sostanza inizialmente appetibile
solo per i tossicodipendenti che già mossi
da questo desiderio patologico non
si fanno problemi per il rischio infezioni
nell’interesse del racconto il vicequestore
leggeva il rapporto annuale dell’agenzia
ecco cosa diceva
le cose sono in procinto di ottenere
un po’ strano praticamente ci sono
degli spari fortissimi e continui ogni
5 o 10 minuti di aria compressa che mandano
onde riflesse da cui estrarre dati
sulla composizione del sottosuolo
adesso servirebbe un po’
d’imprevisto possibilmente
a colori a colori a colori
sullo schermo appariva un’immensa
folla che gridava noi siamo tutti
devi stare con i piedi per terra
un quadratino con la tua faccia
che sorride in maniera strana
o fa delle smorfie senza motivo
tutto è sollecitazione
tutto si lega tutto ci lega
il potere il senso ogni segno
è una sollecitazione cui non si può non
rispondere con la sottomissione
o con la sovversione
il vicequestore scivolava in un buco
qualsiasi probabilmente e aspettava
il passaggio dal reale al segno
schiude un ampio terreno di gioco
e di incertezza all’improvviso
il circuito integrato si chiudeva su se stesso
garantendo in qualche modo la cancell
azione
automatica
del mondo
[54. continua]
IL MIO ESAGERAME ATTORNO ALLA FATUITA’ PER L’INCONVENIENTE DELL’ULISSE #9
Pubblicato: 13/01/2013 Archiviato in: the league of invisible composers | Tags: frasi, nbsp, ulisse di james joyce, uomo Lascia un commentoovvero ecco le frasi che ho sottolineato (a puntate) durante la lettura dell’ Ulisse di James Joyce – uomo affamato, uomo arrabbiato
.
Ci dovrebbe essere una sala o un posto dove gli inventori potessero andare a inventare gratis. Certo che allora tutti i fissati starebbero a seccare. Ma il disgraziato dovrebbe starsene continuamente in piedi con le interiora in mostra. Scienza. Che vuol dire quel teco? Don Giovanni, tu hai me invitato | A venire a cena stasera | Para ponzi, ponzi, po’. Oggi. Oggi. Non pensare. Uomo tutto fare cerca lavoro. Salario modesto. Non si fidano di quel che gli dici. Fare un’osservazione qualsiasi. La pioggia per ora non si è fatta viva. Nessuna risposta. Anche fumare col buio dicono che non dà piacere. Che sogni potrà fare, se non vede? La vita è un sogno per lui. Dov’è la giustizia quando si nasce così? Karma la chiamano quella trasmigrazione per i peccati che si son fatti nella vita passata la reincarnazione metti in che cosa. Sir Frederick Falkiner che entra nella loggia massonica. Ma è proprio quel che si dice un sudicio giudeo. E che il signore abbia pietà dell’anima vostra. Olà, un cartellone. Sì. Cancello. Si avverte sempre che i giudizi di Goethe sono così esatti. Monsieur de la Palisse, ghignò Stephen, era vivo un quarto d’ora prima di morire. Ed egli avea del cul fatto trombetta. Tiene le mie follie in ostaggio. L’arte deve rivelarci idee, essenze spirituali senza forma. La domanda suprema circa un’opera d’arte è da quali profondità vitali essa scaturisca. La poesia più profonda di Shelley, le parole di Amleto mettono il nostro spirito in contatto con la saggezza eterna, il mondo delle idee di Platone. Tutto il resto è speculazione di scolaretti per scolaretti. Hiesos Kristos, mago del bello, Logos che soffre in noi in ogni momento. Questo in verità è quello. Fratelli della grande loggia bianca sempre attenti all’occasione di dare qualche aiuto. La vita esoterica non è per una persona comune. La P. C. deve liberarsi per prima cosa del cattivo karma. La gente non sa quanto possano essere pericolosi i canti d’amore, avvertì occultamente l’uovo aurico di Russell. I movimenti che operano le rivoluzioni nel mondo nascono dai sogni e dalle visioni nel cuore di un contadino sui pendii delle colline. La sua mano libera graziosamente tracciò piccoli segni in aria. Gli Amleti in khaki non esitano a sparare. Il macello grondante sangue del 5° atto è un presentimento del campo di concentramento cantato da Mr Swinburne. Tra il sorriso sassone e il latrato americano. Ficcaci dentro tutto quello che sai. Rendili tuoi complici. Composizione di luogo. Questo ficcare il naso nella vita intima di un grand’uomo, cominciò Russell impazientemente. Ho pagato la mia parte, ho pagato la mia parte. Tutte le molecole cambiano. Sono un io diverso adesso. Fu un altro io a prendere la sterlina. Io, io e io. Io. A. E. I. O. U.
ROLEK feat. DOD – LA NOVENA IN CANCRENA (dubstep poetry)
Pubblicato: 11/01/2013 Archiviato in: materiali sonori | Tags: dubstep poetry Lascia un commentola novena in cancrena, direttamente dalla ballata seriale #51, incontra le alchimie musicali del mio grande amico mone aka rolek – intoniamo un’ode alla nuova religione del capitale finanziario, concepito senza peccato, ormai pura luce diafana, smaterializzato e smaterializzante
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BALLATA SERIALE #53
Pubblicato: 09/01/2013 Archiviato in: materiali poetici 1 Commentoovvero
BALLATA (PO)ETICA
preludio
il vicequestore palizzi ha tenuto fede agli impegni – +30% di prodotto gratis – una trance ipnoide, una leggera forma di trance che è la prima fase dell’ipnosi – il vicequestore è dotato di caratteristiche oniriche – modi di percezione e di organizzazione – il problema è come chiamarlo – nell’alcova del sé che si sfilaccia
davanti al bancone del bar il vicequestore
prendeva i bicchieri e li avvicinava li metteva
in fila in ordine casuale ma alla stessa
distanza più o meno non siamo più in grado
di agire ma soltanto di reagire diceva
con un’operazione riflessa una risposta
automatica adesso bisogna giocare
questo errore è causato di solito
dall’assenza di una connessione a internet
o da una rete configurata scorrettamente
il consiglio dei supervisori introduceva
la parola del giorno la parola del giorno è
c a r t o l a r i z z a z i o n e
i giochi di parole non sono permessi
no non si tratta di capire
non è la parola giusta
non è così che si gioca
una osservazione
il titolo della composizione è ballata (po)etica
apertura della soluzione in corso
nel senso di conoscere di cosa si è capaci
attraverso sforzi intensi
e sacrifici dolorosi
il governo programmava le persone
con metodi che sono pieni di buchi
mi ripeto forse mi ripeto
il ritmo dei battiti del vicequestore
invece di aumentare continuava a scendere
cancelli sbarrati con catene e barriere
di mattoni grigi siamo sottoterra da più
di un mese e nessuno ci ascolta
il giudizio della commissione didattica
è da ritenersi insindacabile
cassa integrazione a 750 euro al mese
mobilità da gennaio 450 euro al mese
ecco quanto voleva aggiungere
ogni confusione del pensiero con l’ordine
della realtà è allucinatoria dipende da un contro
senso totale sul linguaggio il quale è illusione
nel suo stesso movimento poiché nella sua stessa
materialità è decostruzione di ciò che significa
a cosa servono queste indicazioni
se volete realizzare una poesia poeticamente poetica
ecco una lista iniziale di frammenti da utilizzare
tu ancora oltre senza soltanto un po’ meno temo
desiderio divenire nel vuoto greve manca io la vedo
come se tutto non è possibile solo quando sognavo
di essere la nebbia e la notte non c’è nessuno scampo
nemmeno qui eppure magari e invece dunque sente
in sé la lusinga dell’attesa così nel buio rattrappito
o se la luce trovi qualche senso più nuovo il tormento
te lo dicevo io dentro ascolto che adesso è il tempo
lascia un commento
un unico grande ronzio continuo
deterge e profuma tutta la casa
ecco un endecasillabo perfetto
anche quest’ultimo verso è un endecasillabo perfetto
quello dopo invece no
e neanche questo
e neanche questo
e neanche questo
e neanche questo
e così via
[53. continua]